domenica 9 dicembre 2012

QUELLO CHE SO SUL 21 DICEMBRE 2012

Il 21 dicembre 2012, data tanto ricordata da giornali, riviste di dubbia scientificità, filmini di "scimmiati" new age, film catastrofici e pubblicita’ (quasi tutti piu’o meno se ne burlano, ma intanto tutti ne parlano dandogli sempre piu' importanza) rappresenta, per il calendario Maya, ma anche per altre culture antichissime, la data della fine dell’era attuale, l' era dei pesci, e dell’ inizio di una nuova era astrologica, ovvero l'era dell’acquario.


                                                    L' EVENTO ASTROLOGICO

Secondo il calendario Maya, infatti, il tempo si divide in ere che presuppongono un inizio e una fine e che si ripetono ciclicamente. Il tempo, per i Maya era concepito in termini circolari, e non lineari, come tendiamo a considerarlo oggi. Anche altre culture antiche (gli egizi, i cinesi, gli indiani d'america o gli indiani hindu per esempio) hanno pronosticato cicli temporali ben definiti in maniera molto simile. Facendo riferimento al calendario astrologico, ogni 2150 anni, durante l’equinozio di primavera, il sole passa per un segno differente dello zodiaco. Questo ha qualcosa a che vedere con una lenta roteazione (tipo quando una trottola perde il centro esatto dell’asse) della terra intorno al suo asse: si chiama, precessione, perchè il ciclo della costellazioni va indietro rispetto al normale scorrere di esse nel cielo durante l’anno.  La quantita’ di tempo in cui la precessione della Terra ci impiega per passare attraverso tutti i segni Zodiacali e’approssimatamente di 25765 anni, e questo periodo di tempo è chiamato dai Maya “Il Grande Anno”, a dimostrazione del fatto che essi, insieme ai cinesi e agli egizi, erano coscienti di tutto questo. Noi ci troviamo, quindi, alla fine del "Grande Anno" (abbiamo ultimato tutto il giro) ed il sistema solare, il 21 Dicembre, ritornerà in un punto della galassia da cui era passato l'ultima volta circa 25765 anni fa.(Inizio di del nuovo Grande Anno)

Questa data rappresenta, dunque, un equinozio solare. Facciamo un esempio riferito al nostro pianeta per capire questa questione: durante l'equinozio di primavera (21 marzo per l'emisfero boreale, 21 settembre per quello australe), qui sulla Terra inizia, appunto, la primavera. Ma la primavera non inizia ïstantaneamente scoccata la mezzanotte del 20 marzo: la terra inizia a fiorire gia' prima di quella data, cosi' come le ondate di freddo continuano ancora per un po' prima che arrivi definitivamente il calduccio primaverile che ci fa sorridere quando andiamo in bicicletta e ci fa risalire l'ormone. Anche per questa occasione, si tratta di un equinozio, ma solare: il soggetto, quindi, è il Sole nella sua orbita intorno al centro della galassia (ovviamente questa data coincide con il solstizio della Terra). Date queste premesse, credo sia un po' stupido pensare che da un giorno all'altro succedera' qualcosa di tremendo o che di colpo si noteranno dei cambiamenti radicali a livello planetario, metereologico, sociale, economico o politico.




Quello che abbiamo l'onore di vivere e' il momento preciso del cambio da un'era all'altra, e non penso sia utile spaventarsi o credere in catastrofi naturali, perche' quello che sta accadendo è semplicemente un processo che è già in atto. Infatti tutto quello che "dovrebbe" succedere in realta' sta gia' succedendo, è gia' davanti ai nostri occhi. Questo momento che stiamo vivendo e' un periodo di tempo in cui il nostro sole sta uscendo dal suo inverno ed entra nella sua primavera, e pertanto fiorisce. Diciamo che il sole sta passando dalla notte al giorno, e quindi quello che stiamo per vivere e' una specie di alba. L'inizio della giornata galattica del nostro Sole.


L' EVENTO ASTRONOMICO

Nel concreto: il 21 dicembre Il Sole si sposta in prossimità di una linea ideale (l'eclittica) che corrisponde alla proiezione in cielo del piano in cui giace l'orbita della Terra. In più questa volta, il Sole (da cui dipendiamo per la sua energia elettromagnetica) si allinea con il centro della nostra galassia, la Via Lattea, passando per la "Fenditura del Cigno", una nebulosa che termina ad altezza dell'Equatore Celeste. E' proprio questo allineamento che darà inizio al momento di transizione tra la "notte solare" ed il "giorno solare", la qual cosa implica ovviamente un cambiamento enorme in termini vibrazionali ed elettromagnetici sia a livello solare che, di conseguenza, a livello terrestre. 




POSSIBILI CONSEGUENZE PERCEPIBILI

Ora, noi sappiamo che il nostro cervello, il nostro corpo e tutti i sistemi e le cose che utilizziamo quotidianamente funzionano elettromagneticamente. Dato questo cambio elettromagnetico, il Sole, e quindi la luce solare, si potrebbe alterare in corrispondenza di questa "alba solare". Avete presente quando fate tardi la notte e riuscite ad arrivare fino all'alba e' c'è quel momento bellissimo in cui vedete il sole nascere da dietro il mare o le montagne, o dietro ai palazzi, e sentite un'arietta nuova che non avete sentito per tutta la notte? Vi sentite un po' rigenerati e vi sentite un po' piu' leggeri e sognanti (anche se terribilmente assonnati)? Ecco questo e' un po' quello che sta per succedere al nostro Sole. Il Sole sta per sentire quell'arietta lì: una nuova ondata di energia elettromagnetica. La Terra ha uno "scudo" elettromagnetico che fa capo ai due poli e che dovrebbe scongiurare l'ingresso di questa energia solare "extra". Il problema è che, a quanto pare, a livello di questo "conflitto elettromagnetico" orbitano i satelliti artificiali che permettono le telecomunicazioni.



Quindi, per quanto ne so, l'unica cosa percepibile che potrebbe (e dico potrebbe sperando che non succeda) succedere qua sulla Terra è un cambiamento elettromagnetico, che potrebbe mandare in corto, o comunque influire sui sistemi di comunicazione (internet, telefoni, radio e tutto quello che dipende dai satelliti artificiali) nonchè potrebbe causare a livello fisico dei fastidi, dei giramenti di testa, e anche dei cambiamenti a livello sensoriale e percettivo.

Il problema vero, dunque, è il rischio di "delirio sociale". Magari la gente si spaventa perchè "Cazzo è il 2012, qui mi salta internet e anche la luce ed il micro-onde...cosa devo fare, dove devo andare?", o i più sensibili potrebbero sentirsi un po' strani e chiedersi che cacchio stia succedendo. Il consiglio, se tutto ciò si dovesse verificare, e staremo a vedere, è quello di stare calmi e rimanere esattamente dove si è. Sappiamo bene qual'è l'effetto di una paranoia collettiva in una massa di persone accatastate. Questa, per quanto ne so, è l'unica conseguenza potenzialmente preoccupante.


"OK, OGGI E' il 21....E QUINDI?"



Dipende quindi da ognuno di noi decidere come meglio affrontare questo evento. Le opzioni, a mio modo di vedere, sono tre:

- Vivere questo momento come un passaggio significativo, un momento importante per l'umanità, un'occasione per celebrare qualcosa in comune con tanti altri popoli sulla Terra, ognuno a proprio modo, sentendoci per una volta uniti da qualcosa di unico, per una volta tutti quanti un solo popolo

- Viverlo come una catastrofe imminente e prepararsi con terrore a una qualche sciagura, seguendo le teorie dei più catastrofisti, facendo scorte per i prossimi anni e chiudendosi in bunker anti-atomici alla Ned Flanders

- Viverlo come un giornata qualunque, non facendo assolutamente niente e dimenticando (o meglio rimuovendo) tutto quanto si è detto con un sorrisetto strafottente in stile "Evvedi a credere a ste minghiate quanto tempo si perde?"


COME LO VIVRA' CHI SCRIVE (E stica**i no?)


E' dal 2008 che sento parlare di questa storia, e da allora mi sono informato e ho parlato con tante, tantissime persone diverse. Tra queste persone non ho MAI incontrato qualcuno che avesse paura di una catastrofe (Mi chiedo infatti come mai si sia dato così tanto adito a queste teorie piuttosto che ad altre). I commenti, di solito, andavano dall'indifferenza più totale, alle critiche verso quella visione catastofista; dalle parole di speranza per un vago futuro migliore, alle affermazioni tipo questa:

"Questo che stiamo vivendo è il momento più importante della storia dell'umanità, che ci crediamo o no, sta accadendo proprio adesso, e noi siamo qui adesso per viverlo" (Don Avardhan - Astrologo - Capao - Bahia - BRA)

Io andrò con alcuni amici, fratelli, in un bel posto da dove vedere bene il cielo, e cercherò di fare "come se" quello che sto per vivere fosse veramente il momento più importante della storia dell'umanità. Cercherò di sentire di far parte di questo pianeta e di questo popolo, che in realtà è sempre stato uno solo, nonostante tutto. Insomma cercherò nel mio piccolo di entrare in contatto con tutti quelli che saranno sulla stessa lunghezza d'onda. D'altra parte, cos'ho da perdere se festeggio? E' un evento unico, e io, già che ci sono, sinceramente, non me la sento di perdermelo.



ilmolinari